Per il Fallimento Thomas Cook, i viaggiatori italiani, che sono rimasti colpiti dal fallimento dell’operatore.
Dovranno verificare, che sulla prenotazione, sia apposto un certificato con scritto “Atol”.
Air Travel Organizer’s License, il quale tutela i clienti dal fallimento di un Tour operator britannico
La prenotazione, deve essere stata effettuata con la Società madre nel Regno Unito.
E non con una delle sue filiali in Europa.
Atol tutela e garantisce il ritorno a casa senza spese. Questo se il viaggio non è ancora iniziato.
Garantendo il rimborso della cifra che è stata spesa.
Atol è gestito dall’ente nazionale dell’aviazione civile britannica (Caa).
Il quale come indica la fonte, viene alimentato dai viaggiatori, con una sovrattassa da 2,50 pound su ogni prenotazione.
La normativa inglese è molto più protettiva, rispetto a quella europea, approvata nel 2015.
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32004R0261&from=NL
Perché prevede l’intervento dello Stato. Mentre nel resto del continente, (Italia compresa), tutto è affidato alla buona volontà dei singoli operatori, a stipulare assicurazioni ad hoc, cosa che non tutti fanno”.
Per il Fallimento Thomas Cook, i voli gratuiti di rimpatrio, questi termineranno il 6 ottobre, “dopo questa data, il ritorno sarà a carico del viaggiatore”.
Il totale dei turisti coinvolti, circa 600.000, e non è chiaro quanti siano gli italiani.
https://www.tuteladelviaggiatore.com/